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DIE WALSER GEMEINSCHAFT
La casa
La casa, insieme alla lingua, è l’elemento più evidente e immediato, che colpisce l’attenzione del visitatore, che intriga lo studioso e il ricercatore.
Bisogna subito precisare che parlare di una “casa walser”, se non è scorretto, è senz’altro improprio poiché molte tipologie caratterizzano i vari insediamenti di questo popolo nelle varie nazioni, estrinsecando modelli diversi che, pur presentando alcuni caratteri analoghi, hanno però assunto un aspetto particolare.
Così, in questa presentazione, la casa walser si identifica con la “casa dei Walser” che hanno fondato le colonie a sud del Monte Rosa. In questo caso, la localizzazione, i materiali, la struttura, le funzioni sono, per così dire, uguali; le differenze non sono sostanziali e si limitano a qualche piccolo particolare che non intaccano le caratteristiche globali della costruzione.
La civiltà walser è essenzialmente una civiltà rurale. Per questo la casa avrà una valenza specifica verso questa direzione. Quando i coloni hanno lasciato le terre dell’alto Vallese per dirigersi verso sud, oltre le Alpi, e, nel nostro caso, nelle vallate ai piedi del Monte Rosa, hanno portato con sé una competenza costruttiva che avevano maturato attraverso secoli di esperienze in una regione, quella del Goms, ricca di boschi. Era quindi del tutto naturale che diventassero esperti nello sfruttamento di questa ricchezza, nell’uso e nell’adattamento del materiale “legno” alle loro necessità. Svilupparono conoscenze riguardanti le proprietà fisiche e biologiche delle varie essenze, in particolar modo delle conifere. Sperimentarono e misero a punto tecniche specifiche riguardanti il taglio dei boschi, la lavorazione dei tronchi, la squadratura e la riduzione in assi, la loro essiccazione con conseguente variazione del volume e del peso, il loro impiego nei vari elementi strutturali della costruzione.
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La casa
La casa, insieme alla lingua, è l’elemento più evidente e immediato, che colpisce l’attenzione del visitatore, che intriga lo studioso e il ricercatore.
Bisogna subito precisare che parlare di una “casa walser”, se non è scorretto, è senz’altro improprio poiché molte tipologie caratterizzano i vari insediamenti di questo popolo nelle varie nazioni, estrinsecando modelli diversi che, pur presentando alcuni caratteri analoghi, hanno però assunto un aspetto particolare.
Così, in questa presentazione, la casa walser si identifica con la “casa dei Walser” che hanno fondato le colonie a sud del Monte Rosa. In questo caso, la localizzazione, i materiali, la struttura, le funzioni sono, per così dire, uguali; le differenze non sono sostanziali e si limitano a qualche piccolo particolare che non intaccano le caratteristiche globali della costruzione.
La civiltà walser è essenzialmente una civiltà rurale. Per questo la casa avrà una valenza specifica verso questa direzione. Quando i coloni hanno lasciato le terre dell’alto Vallese per dirigersi verso sud, oltre le Alpi, e, nel nostro caso, nelle vallate ai piedi del Monte Rosa, hanno portato con sé una competenza costruttiva che avevano maturato attraverso secoli di esperienze in una regione, quella del Goms, ricca di boschi. Era quindi del tutto naturale che diventassero esperti nello sfruttamento di questa ricchezza, nell’uso e nell’adattamento del materiale “legno” alle loro necessità. Svilupparono conoscenze riguardanti le proprietà fisiche e biologiche delle varie essenze, in particolar modo delle conifere. Sperimentarono e misero a punto tecniche specifiche riguardanti il taglio dei boschi, la lavorazione dei tronchi, la squadratura e la riduzione in assi, la loro essiccazione con conseguente variazione del volume e del peso, il loro impiego nei vari elementi strutturali della costruzione.
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